Ogni volta quando visito le cantine delle Langhe, torno a casa piena di buona energia, delle idee e delle storie ispiranti. Non poteva essere diversamente dopo l’incontro con Sara Vezza Saffirio, una giovane ed energica winemaker presso l’Azienda Josetta Saffirio a Casteletto (Monforte d’Alba). Da giovane ragazza (aveva solo 23 anni) ha gia’ deciso di restare nella zona e di continuare una tradizione familiare.
Le vecchie cantine estese su 5000 metri quadri, i corridori lunghi illuminati con la luce sfusa e le bollicine che si impadroniscono di ogni angolo del luogo. Quando visitavo le enormi cantine storiche di Contratto, sopra di me continuava la festa. Un grande ed elegante cortile del piu’ vecchio produttore di vini spumanti in Italia si e’ affollato con gli ospiti. Ma questa volta no scrivero’ del ricevimento (nonostante che mi sono divertita un sacco; sinceramente non mi ricordo quando ultimamente ho ballato cosi’ tanto…), pero’ dell’azienda eccezionale che puo’ vantare di quasi 150 anni di tradizione.
Cantina Contrattole diverse dimensioni delle botiglie
E’ il giovedì pomeriggio. Grigie nuvole pesanti si accumulano sul cielo e i mormori minacciosi si possono sentire gia’ da lontano. Questo giorno ho un appuntamento nell’azienda vinicola Demarie Giovanni situata nel Roeo, che confina direttamente con le Langhe nel Piemonte, sulla sponda sinistra del fiume Tanaro. Ad Alba mi incontro con Giulia Breveglieri di Well Com che ha organizzato questo incontro e mi accompagna durante la visita. Per strada verso Vezza d’Alba ci colpisce un nubifragio. Le strade principali si trasformano nei ruscelli e il fulmine illumina il cielo. Per fortuna quando arriviamo sul posto il tempo cambia dramaticamente e solo i spari delle armate che devono proteggere i grappoli dalla grandine ci ricordano della tempesta.
Sono le nove di mattina, il venerdi’, la fine dell’ottobre. L’aria umida avvolge le colline piemontesi e il castello di Serralunga d’Alba si vede appena, coperto dal sipario pesante dall’acqua. Il sole cerca pigramente di forare le basse nuvole e benche’ la giornata si prospetti bella, mi avvolgo nella giacca. Sono nell’azienda vinicola Rivetto e con la macchina fotografica in mano aspetto l’ultima grande raccolta dell’anno. L’anno no facile per i viticoltori – una primavera piovosa, un’estate non troppo calda e un autunno capriccioso: con un settembre caldo e soleggiante e con il tempo irregolare nell’ottobre.
Dopo la visita nella Cantina di Elio Altare ero curiosa come funziona un’azienda vinicola tradizionale. E cosi’ ho fatto un appuntamento con Lorenzo Accomasso che abita e lavora pochi passi da Ellio Altare e la sua familia. E’ un uomo legenda, il cavaliere onorato dal presidente della Repubblica per i meriti della cultura del vino nelle Langhe. Gia’ negli anni settanta ha cominciato a potare corto le viti ottenendo in questo modo il raccolto di ottima qualita’, inlotre per piu’ di 20 anni era il presidente della Cantina Regionale di La Morra. Nell’azienda lavora con lui anche sua sorella Elena. Insieme coltivano 3 ettari di terra, occupandosi sia del processo della vinificazione che della vendita. Lorenzo Accomasso un un esempio della vecchia generazione – vive semplicemente e modestamente. Di tanto in tanto viene visitato dagli appassionati del vino, dai professionisti e anche dai distributori dall’Asia – e’ interessante il fatto che i suoi vini sono piu’ riconosciuti nel lontano Giappone che nel Piemonte.
Barolo Riserva Rocche 2006 e Barolo Riserva Vigneto Rocchette 2006
Il Barolo, prodotto solo nei 11 comuni da 770 produttori, nella quantita’ di 10 920 000 bottiglie all’anno, e’ diventato ormai il vero ambasciatore del Piemonte e l’oggetto del desiderio per tanti ammiratori del vino. Non c’e’ da stupirsi quindi che sia i turisti, che i professionisti visitano le cantine ed ascoltano i racconti dei winemaker – della loro storia, del lavoro, dei problemi quotidiani, ma anche delle tecniche usate nella produzione del loro vino. E quelle potranno essere completamente diverse, se non opposte. Un esempio? Due cantine situate soltanto pochi passi una dall’altra nel comune di La Morra: Elio Altare e Lorenzo Accomasso. Lorenzo Accomasso e’ il sinonimo della tradizione, mentre Elio Altare ha promosso i nuovi metodi di produzione del Barolo. E nonostante il fatto che la divisione tra i tradizionalisti e i modernisti praticamente non esiste piu’, poco tempo fa il mondo del vino nelle Langhe era fortemente diviso e succedevano i duri scontri (anche familiari). Il motivo? La dimensione dei barili di legno…
Il Dolcetto e’ il vitigno autoctonomo piu’ diffuso nel Piemonte che da’ il vino del medesimo nome. In questo articolo vi porto in uno dei posti piu’ importantti della sua produzione – a Clavesana, vicino a Dogliani nelle Langhe occidentali. E’ dove ha la sua sede una grande cantina cooperativa che unisce oltre 350 famiglie.
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