Una splendida barca dorata, riccamente decorate carrozze regali che ricordano piuttosto le uova Faberge’ che i veicoli e tutto questo nello scenario della Reggia di Venaria Reale vicino a Torino. Nell’occasione di visitare il complesso ho guardato due mostre interessati: Carrozze Regali e La Barca Sublime. Tutte e due rendono perfettamente la ricchezza della dinastia dei Savoia e la loro mania di far vedere al mondo il loro splendore e magnificenza.

La storia delle carrozze regali ha inizio alla fine del XVII secolo. L’architetto Philippe de Chiéze ha ottenuto l’ordine dal Malgravio di Brandenburgo di creare un nuovo tipo di vettura. E cosi’ e’ stata inventata la berlina, il modello che col tempo viene sostituito dalla macchina. La sua eleganza e funzionalita’ ha conquistato subito l’interesse nei corti di tutta Europa. E cosi’ durante le manifestazioni ufficiali i sovrani hanno sostituito il cavallo con il veicolo su quattro ruote (prima le carrozze erano usate soltanto dalle sovrane, invece il cavallo era  l’attributo della regalita’). E siccome nel passato le grandi cerimonie e le parate erano l’unico modo di comunicare con i sudditi, apparizioni pubbliche erano nient’altro che uno spettacolo ben registrato e la carrozza e’ diventata una sorta di palcoscenico, una cornice dignitosa, un simbolo del prestigio e della ricchezza.

Non dovrebbe quindi sorprendere il fatto che sulla loro creazione lavoravano i piu’ famosi architetti d’epoca, i grandi pittori e i numerosi artigiani indipendenti (carradore, sellaio, sarto, magnano, tornitore, vetraio, doratore e tanti altri). Ogni esemplare e’ un vero capolavoro e narratore della storia diversa.

Una carrozza di gala diventa una attrazione in se stessa, non menzionare tutta la collezione del XVIII e XIX secolo, esposta nei spaziosi interni delle scuderie reali – Scuderie Juvarriane, chiamati dal nome di Filippo Juvarra, un architetto eccezionale, a cui dobbiamo il presente aspetto della Reggia.Oltre vetture spettacolari mi sono piaciute anche le portantine settecentesche, vetture disegnate per i piccoli sovrani, come la carrozzella a tre ruote usata dal giovane re Vittorio Emaneule III. Invece l’automobile “Palombella” del 1909 ordinata dalla Regine Margherita era l’unica macchina presentata alla mostra e segna il simbolico passaggio dalle carrozze all’auto di parata.

Delle carrozze mi ha affascinato di piu’ un vero capolavoro – il berlingotto che e’ un coupe’ a due posti del 1789, usato da Vittorio Emanuele I. E’ l’unico rimasto esemplare del Settecento in Italia, il simbolo della caduta del Antico Regime dopo la rivoluzione francese.

Pero’ nessuna vettura puo’ essere paragonata con una barca veramente eccezionale, il simbolo del potere e dello splendore di Casa Savoia – la Peota Reale. Impressiona con la sua dimensione (16 m lunga e 2,6 m larga), sbalordisce con il lusso, con la finezza dei dettagli, e anche con il prezzo (il sovrano la pagata 34 000 lire, che equivale oggi ai 3 milioni euro!). Il suo nome (peota) significa la barca destinata alla navigazione fluviale. E’ stata ordinata da Vittorio Amadeo III nel 1729. Per due anni a Venezia tanti artisti e artigianali hanno lavorato sulla sua creazione per poi dopo 32 giorni di viaggio arrivare a Torino.

Purtroppo e’ l’unico esemplare veneziano del Settecento ad uso cerimoniale e di parata conservato. Aveva una funzione come un fiabesco palcoscenico sulle acque durante le cerimonie ufficiali come le parate ed i matrimoni reali. Nel 1869 Vittorio Emanuele II, il primo re d’Italia unita, l’ha regalata alla citta’ di Torino, al Museo Civico d’Arte Antica di Torino. Dopo una lunga e costosa conservazione il Bucintoro sabaudo e’ stato presentato al pubblico in una delle sale di Scuderrie Juvarriane della Reggia di Venaria Reale.

E siccome l’imbarcazione reale ha bisogno di un allestimeno spettacolare, la visita e’ accompagnata dallo show curato da Davide Livermore, regista teatrale specializzato in teatro musicale. Lo spettacolo e’ diviso in tre parti. Inizia nella prima camera dove vengono presentati i dettagli della barca, della sua storia, del restauro. Poi si entra in una specie di teatro barocco dove i ruoli principali vengono interpretati dai sovrani come il progenitore dell’imbarcazione – Vittorio Amadeo III e di Narciso, la figura che decora la prua. Pero’ la parte la piu’ interessante ancora deve arrivare. Nella terza e l’utima stanza la barca sublime emerge dal buio. Nel sottofondo sento le arie di Antonio Vivaldi, la luce espone i singoli particolari: la scultura di Narciso con le figure che rappresentano i fiumi Po’ e Adige, a poppa il timone a barra in forma di drago viene accompagnato dai due cavalli dorati, invece nel mezzo dell’imbarcazione c’e’ una bellissima cabina per il sovrano e i suoi ospiti. I video e il pavimento di vetro fanno muovere il Bucintoro torinese e guardandolo ho impressione che di nuovo naviga sulle acque…

Ringrazio al Consorzio la Venaria Reale per condividere le foto della Peota Reale. Per trovare piu’ informazioni sugli eventi e sulle mostre nella Reggia di Venaria reale visitate: http://www.lavenaria.it/web/