Tartufi – c’e’ chi li adora, c’e’ chi non riesce a capire perche’ la gente perda la testa per un fungo brutto e di strano odore. Una cosa e’ certa – non e’ cibo per i poveri. I prezzi di quest’anno oscillavano tra 4-4,5 € per 1 grammo, tranne le due ultime settimane della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba.
L’evento piu’ importante di Alba e’ durato 6 settimane (dal 6 ottobre al 18 novembre) ed e’ stato accompagnato da diverse manifestazioni come Palio degli Asini, Baccanale del Tartufo ed il Borgo si rievoca, numerose mostre, proiezioni dei film con il tema del tartufo, workshop e diversi corsi dedicati alla cucina e al fungo pregiato.
I tartufi sono spesso chiamati i diamanti grigi. Secondo me e’ il paragone molto mirato: i prezzi sono salati e poi da tanti anni fanno parte del mondo del cinema, cultura, show business e arte. Tra i suoi ammiratori si possono elencare Marilyn Monroe, Alfred Hitchcock, Marcello Mastroianni, Sophia Loren, Catherine Zeta Jones oppure Julia Roberts. Dal 1949 ogni anno una personalita’ del mondo della politica o cultura viene onorata con il premio il Tartufo dell’Anno. Questa volta l’attrice Claudia Cardinale e’ stata premiata il 26 ottobre.
Pero’ il ruolo fondamentale del tartufo e’ in cucina. Il Tuber Magnatum Pico e’ pregiato grazie al suo profumo molto intenso ed e’ per quello che per tutti i suoi amanti il luogo piu’ importante della Fiera era il Mercato Mondiale del Tartufo Bianco dov’era onnipresente il caratteristico aroma . Nel centro di Alba sui sessanta stand ognuno poteve comprare, annusare i tartufi bianchi, neri, quelli piu’ belli e quelli un po’ meno. Ovviamente non poteva mancare la possibililita’ di comprare e degustare i grandi vini delle Langhe e Roero, gli squisiti dolci, formaggi, salumi. Il centro del padiglione era riservato ai giudici – esperti certificati dell’organizzazione OIAT (Organizzazione Internazionale Assagiatori di Tartufo) che non solo consigliavano come scegliere il tartufo, ma prima di tutto esaminavano e valutavano ogni pezzo prima di essere messo in vendita.
Perlopiu’ chi voleva approfondire il tema del diamante grigio poteva partecipare al corso Analisi Sensoriale del Tartufo. Uno dei giudici OIAT raccontava delle caratteristiche della pianta (la struttura, condizioni ambientali) e anche della raccolta dove il ruolo piu’ importante e’ compiuto dal cane da tartufo. Addestrato sin da cucciolo (ad Alba c’e’ anche una scuola speciale) ogni volta perlustra 20-30 km di bosco in cambio di un pezzo di pane (se porta al padrone il trofeo). Basta menzionare che li suo valore e’ di circa 10 000 €…
Alla fine della lezione abbiamo ricevuto 6 campioni di tartufi e un questionario che aiutava a valutare ogni pezzo. Il sommelier degustando il vino prima lo guarda, poi l’annusa e alla fine ne beve un sorso. La procedura e’ simile nel caso del tartufo. All’inizio bisogna guardarlo (qual’e’ il colore, dimensione, pulizia, ecc.), poi lo si prende in mano con due dita: il police e l’indice per cercare se non e’ ne’ troppo molle, ne’ troppo duro e alla fine lo si annusa. E come nel caso del vino anche il tartufo puo’ richiamare i diversi profumi: del fungo, del miele, dell’aglio oppure del fieno e tanti altri… Il corso era interessante, anche se aveva qualche lacuna organizzativa.
Finita la Fiera, pero’ la febbre del tartufo dura ancora. Nelle citta’ come Asti, Acqui Terme, Cortazzone, Santo Stefano Belbo si puo’ ancora partecipare alle Fiere Regionali e ad Alba vale la pena almeno una volta provare un piatto condito con tartufo, come per esempio una eccelenza locale: carne cruda battuta al coltello oppure una semplice pasta con burro. Nei negozi nel Piemonte, sopratutto nelle Langhe e Roero, si possono comprare per tutto l’anno i prodotti con aroma del fungo pregiato come il miele (si combina perfettamente con i formaggi) oppure l’olio d’oliva, la pasta, i ravioli e tanti altri. La scelta sicuramente non manca, basta decidere a seconda dei gusti.